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A volte – prima parte-

A volte è durissima.

E guardando i tuoi adorati, splendidi, unici, impareggiabili….etc. etc. etc. figli, ecco, proprio loro, ti chiedi se quella materna era davvero la tua vocazione.
Sembra impossibile finché non ci sei dentro.
E inizia dall’inizio, da quando il tuo cucciolo è tuo allegato, sempre addosso e tu vorresti solo fare una doccia.
Poi evolve…
E quando un semplice caffè al bar la domenica mattina diventa motivo di lagna per un’ora perché spiegare ad un treenne che il caffè lui non lo può bere, è più difficile che condurre il cda di una grande azienda… certe domande te le fai.
Perché lui giustamente pensa “Ma scusa, se lo bevi tu che sei il mio esempio, perché io non posso?”… e a nulla vale spiegare.
E allora esci, anche per non disturbare chi può fare colazione in pace… e ti chiedi, come già mille altre volte e per svariati motivi (poppate ad oltranza, risvegli notturni, vita sociale quasi appiattita….) nella tua vita, più o meno lunga, di mamma ti sei già chiesta: ma tornerà mai come prima?
E la risposta è no.
Per alcune cose si trovano compromessi, altre diventano incredibilmente più meravigliose, altre irraggiungibili, alcune più difficili.
Perché la verità è questa. E sarebbe poco credibile il contrario, come immaginare che in coppia possa essere come quando si è single… non è reale.

E solo a ripensare a certi momenti il giorno dopo, ti viene da ridere, ma finché le vivi… non ridi per nulla.
Quando ad esempio al mattino, per quanto la tua sveglia sia puntata mezz’ora prima del dovuto perché così “riusciamo a fare le cose con calma” ci impieghi il tempo eterno per convincere tuo figlio a lavarsi i denti/non andare a scuola con la maglia del pigiama/indossare le scarpe invernali e non i sandali a dicembre…e ogni cosa “semplice” che può venire in mente… puoi invocare lo spirito sereno di Maria Montessori affinché ti sostenga, ma neppure se le venisse in aiuto Steiner ce la potresti fare qualche mattina.
(E ogni tanto pensi “ma quando non avevo loro, impiegavo davvero un’ora a prepararmi?)
A volte le maniere dolci non funzionano. Ma a volte non funziona neppure una sana urlata.

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E quindi ti allontani per un attimo e la cosa incredibile, nel senso proprio che si fatica a credere, è che questi momenti scemano da soli e due secondi dopo un’ora di pianti, ti ritrovi davanti l’adorabile bambino che tutte le madri vorrebbero.
Senza aver fatto apparentemente nulla. E questo ti spiazza, perché non c’è una tecnica che puoi applicare in ogni occasione per risolvere l’impasse.

A volte è difficile, nelle cose piccole di tutti i giorni.
Ma questo probabilmente rende la maternità quel master, in cui devi mettere in campo tutte le tue energie, le tue competenze, le tue capacità di problem solving, il tuo saper organizzare…e che mette in gioco il tuo io più profondo che, a volte, magari è difficile anche per te.

Questo succede “a volte”.
Altre volte…leggerete…

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