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Tre apostrofi (e un’oca)

Zeno mi legge la poesia di un’oca mangiavocali che al posto di quel che toglie lascia una piuma, l’apostrofo appunto.

Penso a tutte le situazioni in cui mi è capitato di pensare che il vostro arrivo nella mia vita mi avesse tolto qualcosa.

Di fatto quanto si diventa madri si perde un pezzettino.
All’inizio sembra di aver perso il proprio significato, proprio posto nel mondo.

E solo il tempo, ricco di relazione, vicinanza, formazione, mi ha portato a capire che ognuno di voi ha portato la sua piuma nella mia vita perché tutto si legasse meglio.

Perché si formasse un’unione che allunga il suono, che rende tutto più fluido.
Per questo era ed è ancora talvolta necessario, lasciar andare.

La leggerezza arriva nel tempo.
Ascoltando il silenzio che si trova “tra”, respirando l’aria nuova che porta ogni apostrofo.

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