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la cura notturna di un neonato

Notti sconfinate

Orizzonti sconfinati, praterie sconfinate, territori sconfinati.
Prima di voi mai avrei legato l’aggettivo sconfinato alla parola notte.

Voi invece, in tre modi tanto diversi quanto uguali, mi avete insegnato quanto le notti con un bambino piccolo siano sconfinate.

Nel corpo.
Con voi addosso, vicino, di fianco, attaccati, staccati di qualche millimetro, il mio corpo perdeva il confine per assumerne uno completamente nuovo che vi includeva.

Nei pensieri.
Che uscivano dai confini del giorno assumendo forme strane, a tratti paurose a tratti leggere. Pensieri che sconfinavano dal presente correndo verso il futuro, forse per rendere più vivibile il presente, o si rifugiavano nel passato, cullando insieme a voi l’illusione che “prima” fosse più semplice.

Nella cura.
Con voi ho imparato che la cura sconfinava il tempo “del giorno”, perché non aveva orari e richiedeva presenza anche quando il mondo intorno faceva silenzio.

Oggi le notti hanno confini diversi.
I corpi nel tempo si sono allontanati.
Ma la cura e i pensieri sconfinano ancora.
Verso nuove direzioni.

 

Foto: Spiritysol

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