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Poarini

Qualche settimana fa.
Stiamo entrando al supermercato.
Mi fermo con i miei tre ad un metro dalla porta, senza intralciare l’entrata.
Mi guardano e ascoltano. Sanno cosa li aspetta… sono una mamma noiosa e molto prevedibile.
Quando sono con uno/due non ricordo mai le regole della buona educazione, ma quando sono tre,
a volte (spesse volte), diventano esplosivi e vale la pena concentrarli un attimo sull’obiettivo.
“Bimbi, dentro comportatevi bene, non si tocca nulla. Se volete qualcosa prima me lo chiedete e
poi eventualmente lo prendiamo”.
Mentre sto parlando esce una signora anziana e sente, anzi, ascolta perché si ferma
appositamente ad ascoltare, e mi apostrofa: “Poarini… i è piccoli”.
Piccoli?????????????

Sono piccoli per stare ore con un tablet in mano, non per tenere le mani a posto al supermercato.
Sono certa che se fossi stata la mamma di Sofia in passeggino 7 anni fa e fossi stata in procinto di
entrare nello stesso supermercato e lei si fosse messa a piangere e io l’avessi presa in braccio la
stessa signora mi avrebbe detto: “Eh ma se la le tol in brasso al primo frigno, la le vissia!”.
Ci si intestardisce a dare regole e orari a bambini piccoli davvero che regole e orari non devono
avere, mentre quando è il momento di dare le regole e ricordarle ogni tanto (scordiamoci da
genitori che detto una volta…), allora quello è essere troppo esigenti.

Sabato, qualche giorno fa.
Vado solo con Sofia in un negozio di abbigliamento.
Le compro una maglia e una gonna e poi cerchiamo le calze. O meglio, tentiamo.
Ci avviciniamo all’espositore delle calze e troviamo tutte le confezioni in disordine, che non
sarebbe niente, ma aperte, con le calze che escono, alcune già rovinate.
Tento di trovarne un paio, ma presto rinuncio.
Scendiamo le scale e Sofia mi dice: “Sai mamma, adesso ho capito perché ci dici di non toccare. E’
anche per gli altri…


Questo è il punto.
Educare è prendersi cura non solo dei propri figli, ma anche… degli altri.

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