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Un pezzo di Scottex

Questo post non è sponsorizzato.
Ma scrivendo “carta da cucina”, non avrei reso l’idea.
Il pezzo di Scottex è l’evoluzione del fazzoletto delle nonne di una volta… quello bianco,
impreziosito dai ricami, cosparso di teneri fiorellini.
Sbucava da ogni tasca.
Serviva per asciugare lacrime, soffiare nasi, nascondere emozioni, intervenire in diversi tipi di
urgenza.
Certamente non era igienico. A questo ho pensato quando ero più grande, con un disgusto
retroattivo.

Ma.
“Ci ghi n’ha in cuna, no diga de nissuna”: era una delle frasi preferite di mia nonna.
Tradotto in modo non proprio letterale, ma di concetto, potrebbe suonare come un “non ti stupire
troppo, che nella vita tutto può tornare”.

Ed eccomi qua.
Con un pezzo di Scottex sempre a tiro, da quando sono diventata mamma più o meno.
Non sempre lo stesso, ovviamente.
Mi serve per le stesse cose per cui mia nonna usava il fazzoletto.

Lo tengo nelle tasche o in borsa.
Ma c’è sempre, a ciclo continuo, più o meno pulito.
(Comprendo il disgusto di chi non è mamma. Chi è mamma sa invece che lacrime&candele sono la
storia vera di ogni giorno, per lo meno finché sono piccoli).

Ma il pezzo di Scottex è anche molto altro.

E’ la certezza che anche quando sembra tutto “troppo” c’è sempre un angolo libero, una piccola
impagabile possibilità, uno spazio prezioso.


da luisavenier.it

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